incastrata

Com'è lì da voi? Si sta bene là dentro?

Qui a volte manca l'aria, qualcosa preme proprio sotto le costole ma non è che faccia male. Ma sì, sopportabile...non voglio lamentarmi.
E' che poi a volte succedono cose che non comprendo, che non accetto ma avvengono comunque, sputando arroganti sulla mia "volontà" umiliata.
Allora mi rendo conto di quando io non sia esclusivamente l'io di cui sono cosciente.
Eh no, io sono molto di più.
Qui dentro ci sono abissi, cavità, porte segrete chechissàdoveconducono.
No-no non è mica un terreno ben assestato, tanto che a volte si rischia di inciampare, bisogna starci attenti a non perdersi a guardare le farfalle che svolazzano tutt'attorno.
Reazioni inaspettate, atti che in prima persona mi soprendono, pure i pensieri mi si rivoltano contro. Che posso fare, se non stare a guardare ed attendere di riottenere finalmente il controllo?
Eccomi, sono qui e aspetto pazientemente che questa leggera pressione al petto si affievolisca via via. So perchè si è presentata, ma non capisco il motivo.
Forse nostalgia.
Nostalgia di quando davvero credevo che il suo amore mi avrebbe portata a viaggiare su nuvole rosa, di quando vedevo noi rischiarati da luce irreale e tenue,seppur nell'oscurità, di quando sentivo che non potevo voler altro che sprofondare nei suoi pensieri, immergermi nel suo sguardo morbido, annegare nei suoi tocchi fluidi armoniosi sinusoidali...

Mi smarrivo in spirali di voluttà senza alcuna remora,
per la prima volta era giusto così,
e tutte le parti di me cantavano all'unisono il suo nome,
e non c'era in me più alcuna frattura,
potevo pure fermarmi ad ammirare il colore delle farfalle che svolazzano tutt'attorno.

Ma poi che è successo?
Alla mia domanda risponde solo un'eco vuota, che risuona nelle mie viscere e spinge sul diaframma e non mi fa respirare.

E così sono senza alcun dubbio incastrata in qualche ansa del terreno, perchè non voglio ammettere una realtà, perchè se dovessi farlo ci rimetterei il piede come minimo.

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