Ai sistemi analitici esaustivi, razionali,
preferisco una filosofia poetante,
che desta misteri irrisolti senza la pretesa vanitosa di poter determinare, catalogare, incanalare, comprimere, risolvere questa realtà...tanto contingente quanto caotica e inospitale.
Mi piace affondare nell'irrisolto, trattenendo il respiro, per vedere se resisto, per mettermi alla prova.
Mi piace sentire il brivido del mistero, il calore della spiritualità, il brivido caldo della fitta nebbia che avvolge il cuore palpitante del mostro.
La mia mappa del caos...mi oriento come un gatto senza vibrisse in un labirinto, ma lo faccio ridendo, senza ostinazione, ammettendo di avere sempre qualcosa da imparare, rubando pezzi di risposte e creandone una mia, personale, che mi avvicini al cuore...
A volte lo sento, lo sento, alcanzable, apparentemente raggiungibile, sento l'onda d'amore che mi attraversa, respiro a fondo quella melodia, in fondo viviamo per questo.
E allora ammettiamolo a noi stessi,
smettiamola di sentirci prediletti, orgogliosi delle nostre piccole conquiste,
capaci di toccare la volta celeste, di fonderci col tutto, di unirci all'uno!
Accettare la ineliminabile ignoranza sarà la salvezza di questo mucchio di anime perdute.
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