Si parte dall'uomo.
Uomo come 'animale razionale'? Cosa distingue l'uomo dagli altri enti in questo mondo? Egli riesce a concepire il suo appartere all'essere, ha la consapevolezza di esistere, e da ciò oltretutto deriva la sua concezione della morte. Questa sua caratteristica gli ha permesso di sviluppare le svariate forme di cultura e conoscenza che oggi quasi ci schiacciano con il loro peso. Non sarà forse un suo dovere, quasi una missione, il dover dare i giusto peso a questa capacità,solo a lui assegnata, che gli permette di vedere con occhio della mente la sua intera esistenza dall'esterno?
Noi vediamo questa nostra nascita, quando una parte del Tutto si distacca e individualizza in un organismo, microcosmo all'interno del macro...e vediamo pure il nostro ritorno al Tutto, e grazie a ciò possiamo affrontare la nostra vita con la coscienza del passato, dell'attimo presente e del futuro, per il quale molto spesso modifichiamo le nostre azioni. Il suo fine sarà quello di potenziare al massimo ciò che lo distingue da gli altri esseri, scavare sempre più a fondo, rendendosi conto infine di trovare solo se stesso: prima e originaria esperienza è quella di se stessi, della propria individualità.
L'uomo è mero prodotto delle sue esperienze? Molte le tesi a favore, la scienza ci dà buone motivazioni per crederlo. Tuttavia,la prima e dunque fondamentale esperienza è quella del proprio Io. Ho consapevolezza del mio essere in quanto sono uomo. Non importa se ricerche scientifiche dicono che la cosiddetta 'coscienza' si acquisti solo al secondo anno di età, non importa il momento preciso in cui l'essere umano ha le capacità fisiche per poterlo pensare: cogito ergo sum. Ciò che importa è che anche il bambino appena nato è potenzialmente uomo, il suo corpo è un abozzo. Come la piccola pianta di ciliegio per i primi anni non farà ciliegie... questo non significa che il ciliegio non sia albero da frutti.
Allora l'uomo, avendo come conoscenza prima, originaria e generatrice l'autocoscienza, che è poi l'ambito unificatore, una sorta di contenitore all'interno del quale vengono immagazzinate e ordinate tutte le successive esperienze, ha il dovere di interessarsi riguardo la domanda fondamentale che distingue e sublima l'animale uomo.
Facendo così, egli porta a compito la missione assegnatagli, ampliando al massimo il suo orizzonte conoscitivo, valorizzando la sua condizione che ad un primo sguardo potrebbe sembrarci misera.
L'uomo deve svincolarsi dalle concezioni del suo tempo, da quelle verità relative che gli vengono inculcate come assolute, deve soppesare il potere della sua mente, deve fidarsi di ciò che gli dice il suo cuore.
Costruire una teoria di vita, curare la propria visione delle cose, lasciarsi turbare dalle domande assilanti e inquietanti, fornire alle cose il giusto peso, esistere non perdendo mai di vista il fatto di poterlo dire: sto esistendo, SONO... Cercare di penetrare il mistero noi che possiamo farlo, noi che possiamo dirlo ESSERE e allora facciamo ciò che è proprio della nostra essenza, caratteristica peculiare dell'uomo: pensiamo l'essere, pensiamo e basta.
continua....
P.S.:ogni critica, entro i limiti dettati dal decoro e rispetto reciproco, sarà ben accetta... URSU',COMMENTATE
E' attraverso il dialogo che si giunge alla verità.
Una vita senza ricerca non è degna per l'uomo di essere vissuta. (Socrate)
Se non avrai nemici significherà che hai sbagliato tutto.(Arpino)
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